Relazione d'artista

12.01.2016 20:30

10/11/2012

Relazione d’artista.

“L’esperienza del singolo è la ricchezza di molti “… se condivisa.

Spesso mi sono chiesto cosa sia per me l’Arte del dipingere con la “ A “ maiuscola, cosa potrei
esprimere attraverso di essa, dove mi conduce il continuare a realizzarla, ma soprattutto cosa può
dare agli altri e a me stesso questa espressione artistica ?...
Riuscire ad esprimere pienamente questi concetti non è facile, ma non è detto che non possa
tentare attraverso una breve descrizione del mio percorso artistico, pur sapendo dell’enorme
sforzo che dovrò affrontare.
Non per altro, affinché   tutta la mia esperienza tecnico-artistica non vada persa nel tempo o resti
un modo di fare del tutto sterile.
Per capire il risultato della mia espressione artistica ad oggi, dovrei accennare
brevemente le varie tappe da me raggiunte in questi anni, per poi arrivare a fare delle piccole
riflessioni e punti di vista personali, su come ogni individuo, può affinare il proprio talento
naturale e creativo, per esprimersi al meglio, nel  momento magico che l’ispirazione,
impetuosamente  e inavvertitamente si manifesta.
D’altronde non potrei rinnegare il passato vissuto, dove ho costruito il risultato del presente,
anche attraverso tali sbagli o errori di percorso, ma che per nessun motivo ho mai rinnegato,
anzi tali situazioni e circostanze mi hanno reso ancora più saldo nelle mie convinzioni
e più forte contro ogni tipo di avversità senza mai arrendermi allo sconforto.
Grazie alla possibilità di arricchire e potenziare, sempre più il mio bagaglio artistico, sono riuscito a
guardare e proiettarmi verso un futuro ancora da vivere e scoprire.
Partendo dal 1976, anno in cui ho incominciato a muovere i primi passi nel fare pittura,il mio
impegno instancabilmente costante, mi ha portato al raggiungimento di piccole tappe,a cui ho   
attribuito ed evidenziato determinati appellativi, che in arte vengono definiti con  il nome
(corpo di lavoro ), nel quale si evidenzia una linea di stile e racchiude un determinato periodo.
Solo che da parte mia queste linee di confine non sono mai state del tutto definite anzi,
hanno alimentato la ricerca tecnico/sperimentale e soluzione rappresentativa , in modo da
arricchire sempre più il mio bagaglio  “artistico ”, evolvendosi.
Il coraggio di rischiare, ha diradato la nebbia della paura di osare e la conoscenza del capire
sobriamente, come muovermi e sfruttare al massimo il momento magico dell’Ispirazione
Creativa.
Il tutto è racchiuso in un solo termine:
“PROCESSO EVOLUTIVO PER UNA NUOVA DIMENSIONE INTERIORE”,
ed è suddiviso  in questo modo:
1976-82. - Quadri a tema Sacro,Problematiche Sociali e l’essenza esistenziale dell’uomo come
Tale,  in rapporto con l’essere Divino, sono stati  i  primi temi che mi hanno interessato in
quel periodo e che credo mi porto dietro ancora oggi, anche se filtrati e
ripresentati in sintesi attraverso segni rappresentativi.
In questo periodo ho incominciato ad usare il colore ad olio  su tele con dimensioni abbastanza
grandi e a capire questa tecnica.
1983-84. -“ DIMENSIONE COLORE”–Sono stati anni transitori e sperimentali con scelte
radicali di enorme importanza,riguardo al mio modo di fare Arte.
Infatti, lo sforzo di liberarmi da legami accademici ed entrare in una nuova prospettiva insolita e
controcorrente,presentava un notevole sforzo e rischio,forse anche per il motivo che tutto mi era
ancora ignoto.
1985.– Quest’anno è stato un periodo pienamente vissuto dal punto di vista tecnico/sperimentale
e di adattamento a nuovi stili, specialmente nel tentativo di distaccarmi dal legame e dall’ influsso
che ancora sentivo nei riguardi dello stile accademico.                                                                                                                                                                   
Osando anche  l’impossibile e riflettendo sui risultati,  intravedevo delle potenzialità
tecnico/artistiche proiettate nel futuro lavoro, consciamente e inconsciamente tutto prendeva
forma, costruendo piccole basi da cui avrei potuto attingere in seguito, come inesauribile fonte
d’ispirazione, cominciavo a usare nuovi materiali e nuove tecniche, mantenendo come base il colore
ad olio.
1986-2007.In questi anni ho raggiunto dei risultati tecnici e rappresentativi che ho voluto
suddividerle in ulteriori tappe, fasi e traguardi, racchiudendo ed evidenziando tutto il mio
operato fatto fino a quel periodo, in questi termini:
1.      Materia-Colore.
In questa fase il mio obiettivo è stato quello di stimolare l’interesse visivo e tattile
dell’osservatore.                                                                                                                                                  
Inoltre, la materia usata ha reso il colore molto più materico e corposo,ma non solo, mi ha
dato la possibilità di usare svariati materiali, inventando e applicando un insieme di tecniche.
Ma la parte più importante che ho capito è l’armonia, la dissonanza, il contrasto,e l’infinita
potenzialità d’effetto visivo che il colore può sprigionare nella profondità dell’animo umano.
2.      Sintesi Massima Della Forma.
L’intervento del segno e della linea, come sintesi della rappresentazione si è dimostrato un
 grande risultato nella mia fase creativa.
Attraverso questa tecnica la forma si è liberata totalmente dal legame che io considero
accademico,agendo liberamente disinvolto sulla superficie  dell’opera, anche se riconosco che
sono sempre valide le regole di base dell’impostazione e della  proporzione di un lavoro, anche
se si tratta di informale o astratto.
3.      Volumi Plastici.
Questo periodo è stato un momento molto particolare che mi ha avvicinato alla
tridimensionalità della scultura,sia come insieme di assemblaggio di diversi materiali uniti alla
pittura che come realizzazione vera e propria di scultura su pietra.
4.      Metamorfosi … Paesaggio,Forma,Materia e Colore.
Questa è stata una fase in cui ho realizzato una vera e propria metamorfosi di tutte le fasi
precedenti,incluso anche la scultura.
 In poche parole ho superato il limite che separava queste due discipline artistiche, fondendole
e compensandole.                                                                                                                                                    
La scultura si è rivestita di colore attraverso Volumi Plastici, la pittura staccandosi lievemente
dalle pareti, ha assunto una forma plastica e morbida dandomi la possibilità di vedere nuove
prospettive di realizzazione. Naturalmente, ciò  ha riguardato l’insieme di supporti, di varia
natura,  utilizzati.
Mentre l’espressione pittorica,la forma del soggetto,il paesaggio,la materia e il colore viene
raffigurato in una sintesi rappresentativa in una globale metamorfosi.
       La particolare caratteristica di questo periodo, è di aver liberato il quadro dalla delimitazione
della cornice, rendendolo nudo e libero di esprimere tutto se stesso senza falsi contorni, ma
soprattutto, non attribuendo nessun titolo all’opera, ho permesso una libera interpretazione
 
2008-2010 – “ Rappresentazione Astratta … in Sintesi “.
In questo periodo ho alternato durante la realizzazione, pause di lunghe riflessioni per limitare la
sperimentazione e dare concretezza a tutto il mio bagaglio tecnico ed alla mia esperienza artistica.
Come ho anche sentito nuovamente, la necessità di rimettere un titolo alle opere, non per
ripensamento a vecchie idee, ma semplicemente per dare delle tracce di lettura visiva, per il
semplice fatto che non tutti riescono a percepire e visualizzare la Sintesi della Rappresentazione
 Compositiva, attraverso un insieme di segni.
Non trascurando la ricerca dell’effetto colore/materia nella fase tecnica.
 
2011 – 2012- “ Al … di là dell’Espressione Visiva “. 
… non riproduco ma estraendo il particolare dal mondo reale, fonte inesauribile d’ispirazione,
valorizzo attraverso la rappresentazione,l’essenzialità nell’interpretazione  attraverso
l’espressione visiva.
Non saprei con certezza se il meccanismo interiore che scatena inavvertitamente e all’improvviso
l’Ispirazione Creativa sia per tutti uguale, ma è certo che nel momento irreale in cui è presente,
bisogna dare il massimo di se stessi senza nessuna riserva e approfittando del momento, cogliere i
frutti della sua inesauribile potenzialità.
Non conosco la sua origine o chi la scaturisce, ma so che, una volta innescata, non riesco a
fermarla è come una valanga d’idee,di pensieri passati, presenti e futuri sull’arte,sulla vita e sulla
fede, che spolverano vecchie esperienze tecniche, innumerevoli immagini si susseguono
alimentando un’irrefrenabile voglia di creare, la mente insieme al corpo è in sintonia con tutto il
creato, le sensazioni sono inspiegabili e come se non fossi io a dipingere ma solo il mio corpo è a
questo punto che  un solo supporto da dipingere non basta più, inoltre, affiancato dal mio istinto
creativo,lavoro di getto e usufruendo della mia attenta sensibilità verso le più piccole cose in
apparenza insignificanti, comincia sotto i miei occhi, il ciclo produttivo.
Sembra che una simbiosi nascosta alla nostra coscienza e a nostra insaputa agisca e si manifesti,
aiutandoci a esprimere cose impensabili e fuori dalla nostra portata.
Ciò lo penso, anche perché non mi so spiegare il motivo per cui, ogni qualvolta, elaborato un
Lavoro, mi viene del tutto spontanea e naturale la sua realizzazione,e una volta terminato non mi
sembra vero che a realizzarlo sia stato io, personalmente.
A questo punto confermo pienamente il fatto che, il talento di ogni uomo/artista, ci è stato
concesso in modo naturale odivino, i meriti non sono del tutto nostri ma di chi ce li ha concessi
abbondantemente.
Arrivare a queste affermazioni non è stata un’impresa facile, ma il tempo ha fatto il suo corso, nel
senso, che prima son dovuto entrare in contatto con me stesso, stabilire un intimo scambio
interiore con il mio io, per poi espandermi ed esternare attraverso il mezzo della pittura, i miei
pensieri visivi.
Ed esattamente da questo punto posso dire di aver capito che per mezzo della pittura posso
esprimere una triplice tematica orientata su tre punti cruciali e importanti:
·         la ricerca interiore dell’io più profondo per un intimo contatto spirituale con chi è al di
sopra di noi, trovando una vera fede,
·         la presa di coscienza sull’esistenzialismo umano  nella sua natura problematica nel campo
sociale e politico,
·         usufruire dell’innumerevoli risorse che la  natura, in genere, offre, attraverso l’osservazione,
       lo studio e la ricerca  di effetti cromatici, i quali stimolano tutti i sensi, senza riserve.
Queste tematiche che porto avanti sono per se stesse di contenuto molto profondo e
impegnativo, e spesso si intrecciano confondendosi, ma riescono ad emergere e a denunciare da
un lato, ma a riflettere dall’altro.
Dopo tutto, vivendo in un tempo e in un mondo dove, siamo continuamente sommersi da
linguaggi visivi fatti di immagini, una valanga di informazioni cha bisogna decodificare per non
essere tagliati fuori come ignoranti o disinformati, non avendo neanche il tempo di metabolizzare
 il contenuto delle stesse, ecco che allora il caos mentale crea irrequietezza, stress, rabbia,
scontentezza e via dicendo.              
Perciò è difficile incanalare il tutto ed esprimere le contraddizioni esistenziali del nostro tempo,
perché, sinceramente ogni artista, nel più ampio significato del termine, è come una spugna,
assorbe tutte le informazioni dal mondo che lo circonda e come un filtro attraverso l’arte, un
proprio punto di vista che incondizionatamente viene accettato o rifiutato. 
Fare arte è come scoprire tutti i pensieri che in noi stessi si celano, per poi  appropriarsi del
proprio spazio/tempo, mettendo se stesso in discussione, esternando senza veli ed esprimendo
senza vincoli, in modo del tutto libero, il proprio talento naturale, nel creare.